Studio Odontoiatrico di Endodonzia e Conservativa - dott. Ernesto Russo

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amalgama dentale...dannoso?

 
 
 
 
 

L'amalgama dentale è veramente tossico ?


Derek Jones, professore emerito di biomateriali alla Dalhousie University (Canada) e presidente dell'International Standards Organization's Technical Committee on Dentistry, ha pubblicato un editoriale sull'edizione di febbraio 2008 del Journal of Dental Research difendendo i restauri in amalgama.
Il Prof. Jones considera infatti l'inquinamento da mercurio prodotto dall'Odontoiatria insignificante rispetto a quello delle risorse naturali o derivante dall'uso industriale.
Bandire l'amalgama è una questione politica e conclude dicendo che a livello mondiale non avrà alcun impatto sull'inquinamento da mercurio.
D'altro canto, l'American Dental Association (ADA) continua a ritenere i restauri in amalgama ''una scelta pregevole, utile e sicura per i pazienti". Sul proprio sito web, l'ADA fa riferimento ad un nuovo studio del Scientific Committee of Emerging and New Identifìed Health Risks (SCENIHR), una commissione scientifica gestita dal General Directorate for Health and Consumer Protection della Commissione Europea, che considera i restauri in amalgama sicuri quanto i materiali alternativi.
In un rapporto dello SCENIHR del 2015 ( download ) si definisce l'amalgama ''materiale efficace per il restauro dentale, sebbene il suo uso in Europa stia declinando per la maggior popolarità assunta da altri materiali concorrenti (n.d.r. = compositi). Lo SCENIHR ammette che il mercurio sia nocivo in se, ma la commissione vede nei restauri di questo tipo una minima minaccia e la loro rimozione cautelare non causerebbe necessariamente problemi di salute maggiori che lasciarli nella bocca dei pazienti.
"Localmente sono stati riferiti alcuni effetti negativi da otturazione, ma l'incidenza è bassa e normalmente subito gestibile" riferisce lo SCENIHR. "il sospetto che l'amalgama dentale sia causa di una varietà di condizioni avverse sistemiche, specialmente a carattere neurologico, non sembrerebbe fondato su dati plausibili''. Tuttavia, si è concluso che ''non esistono rischi di effetti contrari e che il corrente uso di amalgama dentale non pone a rischio di malattie sistemiche". "Negli individui con restauri in amalgama, la maggiore esposizione al mercurio avviene durante il collocamento o la rimozione dell'otturazione. Non vi è alcuna giustificazione clinica per rimuovere restauri in amalgama ben eseguiti, a meno che i pazienti non manifestino reazioni allergiche ai componenti dell'amalgama. Risulta esposto al rilascio di mercurio durante la collocazione o la rimozione anche il personale di Studio. Comunque, tutto ciò viene ad essere minimizzato dall'uso di appropriate tecniche cliniche , da tempo consolidate . Nessuna ricerca indica che il personale abbia mai sofferto dei classici segni di intossicazione da mercurio".
Lo SCENIHR ha notato che sebbene le alternative all'amalgama (n.d.r. = compositi) stiano diventando sempre più diffuse anch'esse non sono esenti da limitazioni cliniche e rischi tossicologici.
"Spesso - riferisce la commmissione - contengono sostanze organiche, che durante la loro manipolazione subiscono reazioni chimiche all'interno della cavità del dente o a contatto dei tessuti molli adiacenti. Sono state segnalate allergie nei confronti di esse, sia tra i pazienti che tra il personale medico. In generale, il loro utilizzo ha rivelato rari e poco significativi eventi clinici avversi. La nostra conclusione è che la salute dentale possa essere adeguatamente assicurata da entrambi i tipi di materiali (n.d.r. l'amalgama ed il composito). Il loro utilizzo è da considerarsi sicuro. Sono tutti associati a scarsi effetti negativi a livello locale,ma soprattutto, non vi è prova di malattie sistemiche. Ovviamente, rispetto all'amalgama, vi è un indiscutibile ''appeal estetico'' utilizzando materiali che hanno lo stesso colore del dente. Inoltre, questi permettono l'uso di tecniche di intervento minimale (odontoiatria minimamente invasiva)''.

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